di Léon de Poncins 1
postato: 17 giugno 2020
Qual è l'influenza dominante nella Massoneria? Oggi possiamo respingere definitivamente l'ipotesi di una leadership inglese o tedesca. Che in diverse occasioni l'Inghilterra abbia usato la Massoneria per scopi politici e che la Germania abbia fatto altrettanto è cosa abbastanza normale; ma da lì ad ammettere una direzione inglese o tedesca c'è molta strada.
D'altra parte, che ci siano affinità tra la Massoneria e alcune sètte protestanti è fuor di dubbio; ma la Massoneria conta molti scrittori protestanti tra i suoi più strenui oppositori, e non mancano i governi protestanti che hanno adottato misure difensive contro questa sètta. Rimane l'influenza ebraica e qui la cosa si fa più seria 2. Va innanzitutto messa in risalto la stretta relazione che unisce l'ideologia massonica all'ideologia ebraica. Scriveva il rabbino livornese Elia Benamozegh (1823-1900) sulla rivista La Vérité Israélite:
«Lo spirito della Massoneria è lo spirito dell’ebraismo nelle sue credenze più fondamentali; sono le sue idee, è il suo linguaggio, è quasi la sua organizzazione [...]. La speranza che sostiene e fortifica la Massoneria è quella che illumina e irrobustisce Israele nella sua via dolorosa che gli mostra nell’avvenire un trionfo certo. L’avvento dei tempi messianici non è nient’altro se non la constatazione solenne e la proclamazione definitiva degli eterni principî di fratellanza e d’amore, l’unione di tutti i cuori e di tutti gli sforzi nell’interesse di ciascuno e di tutti, il coronamento di quella meravigliosa casa di preghiera di tutti i popoli di cui Gerusalemme sarà il centro e il simbolo trionfante» 3.
Sopra: rabbi Elia Benamozegh e La Vérité Israélite.
Vi è dunque una collaborazione e, come possiamo constatare da questa citazione, che andrà a beneficio soprattutto degli israeliti. Entrambi (la Massoneria e l'ebraismo) sono animati dallo stesso ideale di felicità terrena e dalla stessa aspettativa di un millennio chimerico. Scrive l'ebreo Edmond Fleg (Flegenheimer; 1874-1963) nella sua opera Anthologie juive:
«Nel Medioevo, l'ebraismo non desiderava affatto di essere ammesso nella società di quei tempi, perché aveva da sempre una concezione opposta a quella che la Chiesa ha del mondo [...]. Il giudaismo è orientato unicamente verso l'avvenire della terra [...]. Ecco perché si sente così in armonia con lo spirito dei nostri tempi. Questa è la ragione per cui sente un bisogno così profondo di essere ammesso nella società moderna, perché i nuovi tempi rivendicano ciò che esso afferma: il regno terreno della Verità e della Virtù» 4.
Sopra: Edmond Fleg e il suo libro Anthologie juive.
Identica in entrambi è la tendenza alla deificazione dell'umanità. Citiamo a tal proposito alcuni testi ebraici. Scrive la Jewish Encyclopœdia:
«La Cabala è marcatamente panteistica, e in essa viene riservata all'uomo una posizione assai elevata » 5.
Da parte sua scrive lo scrittore ebreo polacco Kadmi Cohen (1892-1944) nel suo libro Nomades:
«Chi conoscerà mai le indicibili sofferenze dell'ascesa o le fitte mortali della caduta? Ma anche quale ineffabile, sovrumana e divina gioia sentirsi sul picco che sovrasta l'Universo, al di là del bene e del male, al di sopra della ragione pura o pratica, di essere l'Uomo, di essere Sé, che si eguaglia a Dio, che lotta con Lui, che Lo assorbe. È Israele, è Ismaele che forniscono questi uomini al mondo» 6.
Sopra: Kadmi Cohen e la sua opera Nomades.
Vediamo come queste concezioni siano all'opposto di quelle del cristianesimo, e quindi troviamo ovunque alleati contro di esso la Massoneria e l'ebraismo, animati dallo stesso spirito di rivolta. Lo stesso antagonismo lo abbiamo visto in azione contro le monarchie cattoliche e contro qualsiasi governo personale che non tragga la sua unica giustificazione dalla volontà popolare del numero.
«Israele - dicono gli ebrei - vuole solo la giustizia sociale. Per esso, la corte, l'esercito e l'aristocrazia per nascita sono cose odiose. Per Israele l'idea di patria è l'idea di giustizia, e la giustizia è l'uguaglianza sociale» 7.
Sopra: Les Juifs d'aujourd'hui, l'opera di
Elie Eberlin da cui è stata tratta l'ultima citazione.
Esso ha compiuto instancabilmente
«la sua missione storica di redentore della libertà dei popoli, del Messia collettivo dei diritti umani» 8.
in favore «del regime egualitario e livellante delle vere repubbliche, e non delle repubbliche borghesi, ovviamente» 9. Il simbolismo stesso della Massoneria è in gran parte di origine ebraica. Uno scrittore inglese - probabilmente un ebreo - conclude così uno studio su tale questione:
«Sebbene non abbia in alcun modo trattato nel mio articolo le influenze ebraiche su tutto il simbolismo della Massoneria, spero di aver provato a sufficienza che la Massoneria, come sistema simbolico, poggia interamente su una formazione che è essenzialmente ebraica» 10.
Sopra: Hebraic Influences on Masonic Symbolism, l'opera di Bernard Shillman da cui sono state estratte le ultime due citazioni.
D'altra parte, la storica inglese Nesta Helen Webster (1876-1960) sottolinea nella sua eccellente opera Secret Societies and Subversive Movements («Società segrete e movimenti sovversivi») che:
«Lo stemma massonico della Gran Loggia d'Inghilterra è indiscutibilmente di origine ebraica. Questo stemma - afferma Lucien Wolf - è interamente composto da simboli ebraici, ed è un tentativo di esporre araldicamente le diverse forme di cherubino che sono rappresentate nella seconda visione del profeta Ezechiele - un bue, un uomo, un leone e un aquila - e quindi appartiene al dominio più elevato e più mistico del simbolismo ebraico» 11.
Sopra: lo stemma della Gran Loggia Unita d'Inghilterra.
Pertanto,
«quando nel 1717 il rituale e le Costituzioni della Massoneria furono redatti, sebbene alcuni frammenti delle antiche dottrine egizie e pitagoriche vennero conservati, la versione ebraica della tradizione segreta fu quella che i fondatori della Gran Loggia scelsero per erigere il loro sistema» 12.
Sopra: la storica Nesta Helen Webster e il suo libro
Secret Societies and Subversive Movements.
E infine, nelle due tendenze della Massoneria - razionalismo e occultismo - ritroviamo i due aspetti dell'anima ebraica, come sottolineava l'ebreo Bernard Lazare (1865-1903), uno degli scrittori più noti per aver fatto conoscere in profondità la questione ebraica. Nel XVIII secolo,
«le Logge martineziste furono mistiche, mentre gli altri Ordini della Massoneria furono piuttosto razionalisti; il che può permettere di dire che le società segrete rappresentano i due aspetti dello spirito ebraico: il razionalismo pratico e il panteismo, quel panteismo che, riflesso metafisico della credenza nel Dio unico, finisce talvolta nella teurgia cabalistica. Si potrebbe facilmente mostrare l'accordo di queste due tendenze, l'alleanza di Cazotte, di Cagliostro, di Martinez, di Saint-Martin, del conte di Saint-Germain, di Eckartshausen, con gli enciclopedisti e i giacobini, e il modo in cui, malgrado la loro opposizione, essi giunsero allo stesso risultato, ossia all'indebolimento del cristianesimo. Ancora una volta, ciò servirebbe unicamente a provare che probabilmente gli ebrei furono gli agenti delle società segrete, perché le dottrine di queste società segrete si accordavano con loro dottrine, ma non che ne furono gli iniziatori» 13.
Sopra: la storico ebreo Bernard Lazare e il suo libro
L'antisémitisme, son histoire et ses causes.
Oggi, nelle file della Massoneria militano molti ebrei, e in diversi luoghi la loro influenza è considerata preponderante, specialmente nell'Europa centrale. D'altra parte, esiste un Ordine massonico molto potente e influente riservato esclusivamente agli ebrei: l'Ordine Universale del B'nai B'rith. Fondato a New York nel 1843, la sua sede è attualmente a Chicago.
L'Ordine comprende 75.000 membri suddivisi in 492 Logge e dieci Gran Logge situate negli Stati Uniti, Germania, Romania, Austria, Ungheria, Cecoslovacchia, Egitto, Palestina, ecc... 14. Attualmente, vi è quindi alleanza e collaborazione, su alcuni punti, con la preponderanza dell'influenza ebraica, ma sarebbe un'esagerazione concludere che la Massoneria sia una creazione di origine ebraica. Fu solo dopo la Rivoluzione Francese del 1789 che gli ebrei entrarono numerosi nella Massoneria e vi acquisirono un'enorme influenza.
Sopra: logo del B'nai B'rith.
In effetti, al momento della fondazione della sètta c'erano pochi ebrei, e ci fu piuttosto un'influenza indiretta delle idee provenienti dalla Kabbalah. Nella maggior parte dei casi, l'accesso degli ebrei alle Logge fu proibito fino alla Rivoluzione Francese. Infine, altre correnti di pensiero hanno contribuito alla formazione della Massoneria: lo gnosticismo, l'alchimia 15, il deismo protestante della scuola inglese di John Toland (1670-1722), gli Illuminati di Baviera, gli enciclopedisti e tutti gli appassionati di religione naturale. Scrive Gustave Bord (1852-1934) nella sua opera La Franc-Maçonnerie en France:
«Assetate di libertà assoluta, di uguaglianza chimerica e di libero esame, le sétte alla ricerca dell'eterno segreto dell'umanità [...] non riuscivano a capire e a definire Dio, e stanche di cercarlo invano, trovavano più conveniente magnificare la materia e deificare l'uomo» 16.
La Massoneria è l'Inghilterra dicono alcuni; la Massoneria è la Germania, dicono altri. La Massoneria è l'Enciclopedia, è il protestantesimo, è la Teosofia, dicono ancora. La Massoneria è l'ebraismo dicono i più numerosi. «Chiesa» di tutte le rivolte e di tutte le eresie, essa ha affinità più o meno profonde con ciascuno di esse nella misura in cui sono collegate allo spirito che la anima, ma se vogliamo arrivare al cuore della questione, siamo obbligati a concludere che la vera forza guida la Massoneria non è né inglese, né tedesco, né protestante, né teosofa, né ebraica, perché il suo dominio non risiede nel corpo, ma nello spirito. Scrive Jean Marquès-Rivière (1903-2000) nella sua opera La Trahison spirituelle de la Franc-Maçonnerie:
«Ciò che contraddistingue lo spirito più moderno è il principio di Rivolta o di Rivoluzione, figlio naturale dell'orgoglio umano, questo antico peccato [...]. La Massoneria è la custode fedele e la "chiesa" per eccellenza di questo principio. Non daremmo importanza alla sua attività se si accontentasse di fare politica; sarebbe un gruppo come molti altri, che si muoverebbe e cercherebbe di sopravvivere in tempi difficili» 17.
Sopra: lo scrittore francese Jean Marquès-Rivière e il suo
libro La Trahison spirituelle de la Franc-Maçonnerie.
Scrive il massone francese Georges Martin (1844-1916), fondatore dell'obbedienza massonica mista Droit Humain, nel suo libro Manuel d'histoire de la Franc-Maçonnerie:
«La resistenza della Massoneria al tempo, questa perennità attraverso oltre duecento anni di vita tormentata, è davvero un fenomeno di singolare interesse per un'opera che non vuole poggiare sulla pietra angolare di una Rivelazione divina. Un passato così lungo presuppone una dottrina stabile e permanente, nonostante le varie interpretazioni che le sono state attribuite nel tempo dai suoi seguaci» 18.
Sopra: il massone Georges Martin e la suaopera Manuel d'histoire de la Franc-Maçonnerie.
E ancora:
- «Se questa sètta si accontentasse di fare politica, potremmo lasciare che i partiti si difendano da sé, ma dietro gli atteggiamenti, le pagliacciate e i banchetti, c'è qualcosa di formidabile che tira i fili di tutti questi burattini» 19.
- «In tutta la Massoneria c'è uno strano profumo. È un'atmosfera di silenzio irrequieto, segreto, ed esoterico [...], un sentimento di mistero che regna nella sètta, che forma il suo spirito e che alimenta la sua vita spirituale» 20.
- «La Massoneria parla di iniziazioni, di spiritualità, di misticismo, di religione e di emancipazione. Quindi, rientra nel quadro della Metafisica, almeno nominalmente. Tuttavia, l'esperienza interiore vissuta in questa sètta mi ha mostrato che il suo obiettivo principale è una strana inversione dei valori tradizionali che formano la base stessa di tutta la spiritualità [...]. Ho acquisito la testimonianza vissuta non di un piano occulto, il che sarebbe inesatto, ma dell'esistenza di un pensiero anti-tradizionale, anti-spirituale e anti-cristiano [...]. Che questo stato mentale sia inconscio, non rivelato e non percepibile, sono il primo a dichiararlo; che ci sia molta buona fede, buona volontà e che a volte sia persino toccante, lo riconosco, ma tutto ciò non è abbastanza» 21.
- «È tutto un mondo, tutta una dottrina, uno stato d'animo, tutta una gerarchia, tutta una falsa "Chiesa" che dobbiamo sfuggire. I pericoli sono grandi, i rischi terribili e "morte spirituale" non è una parola vuota» 22.
- «L'utopia dell'uomo autosufficiente è in verità una forma di egoismo mostruoso, sovrumano, diabolico. Occorre che una simile suggestione, nella forma collettiva e razionale tipica dell'epoca attuale, dev'essere di origine sovrumana per divenire comprensibile. Esiste [...] un profondo mistero di iniquità, una rivolta spirituale aspra e terribile di cui pochi sono a conoscenza, ma la cui l'intossicazione fa girare molte teste» 23.
- «Fu questo spirito, nato durante il Rinascimento, a presiedere alla costituzione delle Logge da parte di Anderson, figlio spirituale degli anti-tradizionalisti. Esso ha regnato sulla società corrotta del XVIII secolo e, una volta impadronitasi della coscienza popolare, ha causato quell'orribile massacro, quello scatenamento della bestia: la Rivoluzione del 1789. Multiforme Fenice che risorge dalle sue ceneri, prendendo in prestito mille maschere, da allora essa regna sovrana sulla civiltà occidentale» 24.
Sopra: stemma della Gran Loggia d'Israele.
Ecco la testimonianza del rabbino massone australiano Raymond Apple, sui rapporti tra ebraismo e Massoneria:
«Soprattutto nei Paesi di lingua inglese, il movimento [massonico] ha sempre avuto una percentuale elevata di eminenti membri ebrei, anche molti dei rabbini più importanti. Tuttora, molti rabbini occupano alti uffici nella gerarchia massonica, tra questi Rav Shalom Coleman di Perth, Rav Chaim Gutnick di Melbourne e me stesso a Sydney. Altri rabbini e ministri sono passati Gran Maestri delle loro Logge. Tutto questo indica chiaramente che gli ebrei non hanno ritenuto la Massoneria essere incompatibile con il loro ebraismo [...]. Il rituale massonico si basa in gran parte su parole bibliche, gli eventi e i personaggi sono veterotestamentarii [...], alcune delle parole ebraiche che figurano nelle cerimonie massoniche sono pronunciato male e i riferimenti a eventi biblici a volte dimostrano una storiografia errata, ma queste sono considerati dai massoni ebrei come questioni incidentali.
Sopra: rabbi Raymond Apple.
Non esiste impedimento per un ebreo circa il farsi massone e promuovere gli ideali massonici [...]. Il problema cristiano con la Massoneria è sia generale che particolare, in quanto non si fa alcun riferimento a Gesù o al Nuovo Testamento, almeno nei fondamentali tre Gradi a cui viene iniziata la stragrande maggioranza dei massoni [...]. Per gli ebrei il diritto di iscriversi alla Massoneria divenne una pietra di paragone con la libertà religiosa, un'istituzione di emancipazione e integrazione sociale. Quindi, nella libera atmosfera dei Paesi britannici, gli ebrei sono stati ben rappresentati in appartenenza massonica, i leader della comunità ebraica inglese erano muratori di spicco. Se il coinvolgimento ebraico in Massoneria è in crescita o in calo è difficile da dire; non esistono statistiche, anche se potrebbe essere un argomento utile per la ricerca. Ma quali che siano i numeri, muratori ebrei sono orgogliosi del loro contributo alla Massoneria, e fieri delle amicizie e delle ispirazioni etiche che hanno ottenuto dal movimento» 25.
Sopra: Giovanni Paolo II incontra rabbi Raymon Apple
nel corso di un suo viaggio a Sidney negli anni '80.
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- Nota sull'antisemitismo - Ebraismo e Massoneria - Le origini ebraiche della Massoneria
Note
1 Traduzione dall'originale francese L'influence juive dans la Franc-Maçonnerie, estratto (pagg. 265-274) dall'opera La Franc_Maçonnerie d'après ses documents secrets (Diffusione de la Pensée Française, Chiré-en-Montreuil 1972).
2 Sull'immenso ruolo rivoluzionario giocato dall'ebraismo nel mondo moderno, vedi L. de Poncins, Les Juifs maîtres du Monde («Gli ebrei padroni del mondo») e Les Forces secrètes de la Révolution («Le forze segrete della Rivoluzione»).
3 Cfr. Vérité israélite, vol. V, 1861, pag. 74; cit. in P. Vuillaud, La Kabbale. La frase è stata pronunciata dal famoso rabbino livornese Elia Benamozegh (1823-1900).
4 Cfr. E. Fleg, Anthologie juve («Antologia ebraica»), pag. 261. L'Autore di questo passo, Fleg, era un ebreo che ha lavorato affinché la Chiesa cattolica cambiasse la sua dottrina su Israele, obiettivo raggiunto con il documento conciliare Nostra Ætate (1965).
5 Cfr. Jewish Encyclopœdia, pag. 472. La Cabala (o Kabbalah) è la dottrina ebraica mistica ed esoterica trasmessa dalla tradizione orale. Essa è la legge tradizionale che affianca la legge scritta o Toràh. All'inizio era un sistema filosofico e metafisico a cui in seguito fu aggiunto un elemento magico. Secondo la Cabala, tutti gli uomini sono più o meno dotati di una visione interiore e di poteri magici che possono essere sviluppati mediante la meditazione interiore.
6 Cfr. K. Cohen, Nomades («Nomadi»), pag. 137.
7 Cfr. É. Eberlin, Les Juifs d'aujourd'hui, pag. 136.
8 Ibid., pag. 143.
9 Ibid., pag. 153.
10 Cfr. B. Shillmann, «Hebraic Influences on Masonic Symbolisme» («Le influenze ebraiche sul simbolismo massonico»), in The Masonic News, Londra 1929.
11 Cfr. N. H. Webster, Secret Societies and Subversive Movements, pag. 123.
12 Ibid., pag. 124.
13 Cfr. B. Lazare, L'antisémitisme, son histoire et ses causes («L'antisemitismo, la sua storia e le sue cause»), éd. Léon Chailley, 1894, pag. 340.
14 Cifre del 1920, pubblicate dalla Jewish Encyclopœdia.
15 Ad essa appartenevano persone che cercavano la «pietra filosofale», considerata come la panacea universale e il mistero della creazione.
16 Cfr. G. Bord, La Franc-Maçonnerie en France («La Massoneria in Francia»), pag. 5.
17 Cfr. J. Marquès-Rivière, La Trahison spirituelle de la Franc-Maçonnerie («Il tradimento spirituale della Massoneria). Le opere di questo autore sono interessanti, ma contaminate dalle idee del falso anti-massone René Guenon (N.d.T.)
18 Cfr. G. Martin, Manuel d'histoire de la Franc-Maçonnerie («Manuale di storia della Massoneria»), pag. 261.
19 Cfr. J. Marquès-Rivière, op. cit., pag. 254.
20 Ibid., pagg. 224-225.
21 Ibid., pagg. 253.
22 Ibid., pagg. 252.
23 Ibid., pagg. 103.
24 Ibid., pagg. 213.
25 Cfr. R. Apple, «Freemasonry & Judaism are compatible» («Massoneria e giudaismo sono compatibili»);
https://www.oztorah.com/2008/07/freemasonry-judaism-are-compatible/