Citazioni
- sionismo
“Ogni paese può assorbire solo un numero limitato di ebrei, se non
vuole avere disturbi nello stomaco. La Germania ha già troppi
ebrei.”
-- Chaim Weizman, presidente dell'Organizzazione sionista
mondiale, futuro presidente di Israele, (1912) citato in Lenni
Brenner, “Zionism in the Age of the Dictators”, cap. 3.
“Anche noi siamo d'accordo con l'anti-semitismo culturale, in quanto
che noi crediamo che i tedeschi di fede mosaica siano un fenomeno
indesiderabile e demoralizzante.”
-- Chaim Weizman, presidente
dell'Organizzazione sionista mondiale e futuro presidente di
Israele, “The letters and papers of Chaim Weizman”, Letters, Vol. 8,
p. 81, 1914.
“L'ebreo è una caricatura di un essere umano normale e naturale, sia
fisicamente che spiritualmente. Come individuo nella società si
rivolta e butta via le briglie degli obblighi sociali, egli non
conosce né ordine, né disciplina.”
-- Our Shomer “Weltanschauung”,
articolo scritto nel 1917 e pubblicato nel dicembre 1936 in Hashomer
Hatzair, p, 26, organo dell'Organizzazione Giovanile Sionista.
“Noi ebrei, noi i distruttori, rimarremo dei distruttori per sempre.
Nulla che voi facciate darà soddisfazione ai nostri bisogni e alle
nostre esigenze.Noi distruggeremo sempre perché noi abbiamo bisogno
di un mondo tutto nostro, un mondo divino, che non è nella vostra
natura di poter costruire ... quelli tra di noi che non riescono a
capire questa verità saranno sempre gli alleati delle vostre fazioni
ribelli, fin quando non giungerà la disillusione, il destino
maledetto che ci sparse in mezzo a voi ci ha assegnato questo
sgradito ruolo.”
-- Maurice Samuel, “You Gentiles”, p. 155,1924.
“Se noi [sionisti, ndt] non ammettiamo che gli altri abbiano il
diritto di essere anti-semiti, allora noi neghiamo a noi stessi il
diritto di essere nazionalisti. Se il nostro popolo merita e
desidera vivere la propria vita nazionale, è naturale che si senta
un corpo alieno costretto a stare nelle nazioni tra le quali vive,
un corpo alieno che insiste ad avere una propria distinta identità e
che perciò è costretto a ridurre la sfera della propria esistenza.
E' giusto, quindi, che essi [gli anti-semiti,ndt] lottino contro di
noi per la loro integrità nazionale. Invece di costruire
organizzazioni per difendere gli ebrei dagli anti-semiti, i quali
vogliono ridurre i nostri diritti, noi dobbiamo costruire
organizzazioni per difendere gli ebrei dai nostri amici che
desiderano difendere i nostri diritti.”
-- Jacob Klatzkin, (1925),
citato in Jacob Agus, “The Meaning of Jewish History”, in
“Encyclopedia Judaica”, vol II, p. 425.
“Ho elaborato una filosofia del Giudaismo affine alla Tendenz
spirituale del Fascismo molto prima che quest'ultimo fosse diventato
la regola nella società politica italiana.”
-- Alfonso Pacifici,
ideologo del sionismo italiano, intervistato da Guido Bedarida,
1932.
“Per i sionisti, il nemico è il liberalismo; esso è anche il nemico
per il nazismo; ergo, il sionismo dovrebbe avere molta simpatia e
comprensione per il nazismo, di cui l'anti-semitismo è
probabilmente un aspetto passeggero.”
-- Harry Sacher, Jewish
Review, settembre 1932, p. 104, Londra.
“L'hitlerismo ... ci ha reso per lo meno un servizio dal momento in
cui non ha tracciato una linea di demarcazione tra l'ebreo religioso
e l'ebreo apostata. Se Hitler avesse fatto eccezione per gli ebrei
battezzati [al cristianesimo], avremmo assistito allo spettacolo
poco edificante di migliaia di ebrei che correvano a battezzarsi.
L'hitlerismo ha forse salvato l'ebraismo tedesco, che stava
assimilandosi fino all'annichilimento.”
-- Chaim Bialik, “Palestine
and the Press, New Palestine, 11 dicembre 1933.
“Vi dico che voi siete più potenti del Signor Hitler (...)
noi tutti lo seppelliremo. Ma dovete creare uno Stato ebraico. Sono
sionista, io. L'ho detto già al Dr. Weizmann. Dovete avere un vero
Stato ebraico e non il ridicolo Home National che gli inglesi vi
hanno offerto. Vi aiuterò a creare uno Stato ebraico. La cosa più
importante è che gli ebrei abbiano fiducia nel loro avvenire e non
si lascino
spaventare da
quell'imbecille di Berlino”.
-- Benito Mussolini a
Nahum Goldman dell'Agenzia Ebraica internazionale (sionista), il 12
novembre 1934.
“E' un fatto innegabile che gli ebrei presi collettivamente sono
infermi e neurotici. Quei professionisti ebrei che, colpiti sul
vivo, negano sdegnosamente questa verità sono i più grandi nemici
della loro razza, perchè guidano gli altri ebrei alla ricerca di
false soluzioni, o, al massimo, di palliativi.”
-- Ben Frommer,
sionista revisionista, (1935), “The Significance of a Jewish State”,
in Jewish Call, maggio 1935, p. 10.
“I membri delle organizzazioni sioniste non devono essere, date le
loro attività dirette verso l'emigrazione in Palestina, trattati con
lo stesso rigore che invece è necessario nei confronti dei membri
delle organizzazioni ebraico-tedesche (cioè gli assimilazionisti).”
-- Circolare della Gestapo bavarese indirizzata al corpo di polizia
bavarese, 23 gennaio, 1935, pubblicata in Kurt Grossman, “Zionists
and Non-Zionists under Nazi Rule in the 1930's”, Herzl Yearbook, vol
VI, p. 340.
“Il momento non può più essere lontano ormai in cui la Palestina
sarà in grado di nuovo di accogliere i suoi figli che aveva perduto
da oltre mille anni. I nostri buoni auguri e la nostra benevolenza
ufficiale li accompagnino.”
-- Reinhardt Heyndrich, capo dei Servizi
Segreti delle SS, “The Visible Enemy”, articolo pubblicato in Das
Schwarze Korps, organo ufficiale delle SS, maggio 1935.
“Hitler tra qualche anno sarà dimenticato, ma avrà un bellissimo
monumento in Palestina. Sapete, la venuta dei nazisti è stato un
avvenimento piuttosto benvenuto. Vi erano tanti dei nostri ebrei
tedeschi che pendevano tra due sponde; tanti di loro navigavano
nella corrente ingannatrice tra la sponda di Scilla
dell'assimilazione e quella di Cariddi di una conoscenza compiaciuta
delle cose ebraiche. Migliaia di loro che sembravano completamente
perduti per l'ebraismo furono riportati all'ovile da Hitler, e per
questo io sono personalmente molto riconoscente verso di lui.”
-- Emil
Ludwig, intervistato da Meyer Steinglass, “Emil Ludwig before the
Judge”, American Jewish Times, aprile, 1936, p. 35.
“Uno stato costruito sul principio della purezza della nazione e
della razza (cioè la Germania Nazista) può solo avere rispetto per
quegli ebrei che vedono se stessi allo stesso modo.”
-- Joachim Prinz,
(1936), citato in Benyamin Matuvo, “The Zionist Wish and the Nazi
Deed”, Issues, (1966/67), p. 12.
“Le speranze dei sei milioni di ebrei europei si fondano
sull'emigrazione. Mi è stato chiesto: 'Puoi portare sei milioni di
ebrei in Palestina?' Ho risposto, 'No' ... Dal profondo della
tragedia voglio salvare ... dei giovani [per la Palestina]. I vecchi
passeranno. Sopporteranno il loro destino o non lo faranno. Sono
polvere, polvere economica e morale in un mondo crudele ... Solo il
ramo giovane sopravviverà. Dovranno accettarlo.”
-- Chaim Weizmann,
futuro primo presidente di Israele, nel discorso al Congresso
Sionista del 1937 nel quale riporta le sue risposte davanti alla
Commissione Peel, Londra, luglio 1937. Citato in 'Yahya', p. 55.
“Per i sionisti era molto disagevole operare. Era moralmente
imbarazzante sembrare essere considerati i figli prediletti del
governo Nazista, in particolare proprio nel momento in cui esso
scioglieva i gruppi giovanili (ebraici) antisionisti, e sembrava
preferire per altre vie i sionisti. I nazisti chiedevano un
'comportamento più coerentemente sionista'.”
-- Joachim Prinz,
“Zionism under the Nazi Government”, in Young Zionist, Londra,
novembre 1937, p. 18.
“Lo stato sionista deve essere fondato con ogni mezzo e appena
possibile ... Quando lo stato ebraico sarà stato fondato secondo le
attuali proposte contenute nel documento della Commissione Peel, e
in linea con le promesse parziali dell'Inghilterra, allora i confini
potranno essere spostati ulteriormente in avanti secondo i nostri
desideri.”
-- Feivel Polkes a Adolf Eichman, citato in Klaus Polkehn,
“The Secret Contacts: Zionism and Nazi Germany 1933-41”, Journal of
Palestine Studies (primavera 1976), p. 74. Citato anche in Lenni
Brenner, Op. Cit. cap. 8.
“Se sapessi che è possibile salvare tutti i bambini (ebrei) di
Germania portandoli in Inghilterra e solo metà di essi portandoli in
Eretz Israel, allora opterei per la seconda alternativa.”
-- Ben-Gurion nel suo discorso ad una assemblea di Sionisti Laburisti
in Gran Bretagna nel 1938.
“Per essere un buon sionista uno deve essere in qualche modo un
antisemita.”
-- Chaim Greenberg, “The Myth of Jewish Parasitism”,
Jewish Frontiers, marzo, 1942, p. 20.
“Se mi viene chieso, 'Potresti dare una parte dei soldi dell'Unione
delle Agenzie Ebraiche per salvare gli ebrei (in Germania), io dico
NO! E ripeto NO!”
-- Izaak Greenbaum – capo del Comitato di Soccorso
dell'Agenzia Ebraica (Jewish Agency Rescue Committee) – rivolto al
Consiglio Esecutivo Sionista, il 18 febbraio 1943.
“Una mucca in Palestina vale più di tutti gli ebrei in Polonia.”
-- Izaak Greenbaum – capo del Comitato di Soccorso dell'Agenzia
Ebraica (Jewish Agency Rescue Committee) – rivolto al Consiglio
Esecutivo Sionista, il 18 febbraio 1943.
“Finanche nel 1943, mentre gli ebrei d'Europa venivano sterminati a
milioni, il Congresso americano propose di istituire una commissione
per 'studiare' il problema. Il rabbino Stephen Wise, che era il
principale portavoce sionista in America, si recò a Washington per
testimoniare contro il progetto di legge perché esso avrebbe sviato
l'attenzione (degli ebrei) dalla colonizzazione della Palestina. Si
tratta dello stesso rabbino Wise che, nel 1938, in quanto dirigente
del Congresso ebraico d'America, scrisse una lettera nella quale si
opponeva a qualsiasi cambiamento della legislazione americana
sull'immigrazione, cambiamento che avrebbe permesso agli ebrei di
trovare accoglienza. In quella lettera scriveva: 'Può essere
d'interesse per voi sapere che alcune settimane fa i dirigenti delle
più importanti organizzazioni ebraiche si sono riuniti in una
conferenza ... Vi si è deciso che, in questo momento, nessuna
organizzazione ebraica avrebbe sponsorizzato una legge destinata a
cambiare in qualsiasi modo la legislazione sull'immigrazione'.”
-- Citato in Lenni Brenner, “Zionism in the Age of the Dictators”, p.
149.
Citazioni di vari leaders e personalità sioniste