GUIDA AD UNA LETTURA CRITICA DEL DIARIO DI ANNA FRANK
ALLEGATO n. 1
Sono qui riportate alcune dichiarazioni rilasciate da persone celebri, al fine di sottolineare l'unanime riconoscimento che il Diario di Anna Frank ha ricevuto.
"Una singola Anna Frank desta più commozione delle miriadi che soffrirono come lei, ma la cui immagine è rimasta in ombra. Forse è necessario che sia così; se dovessimo e potessimo soffrire le sofferenze di tutti, non potremmo vivere."
Primo Levi
(Tratto da I sommersi e i salvati)
"tra le molte voci che nel corso della storia si sono levate a difesa della dignità umana in tempi di grandi sofferenze e perdite, nessuna è più insistente di quella di Anna Frank.
John F. Kennedy
(Tratto dal New York Times del 20/09/1961)
"alcuni di noi hanno letto il diario di Anna Frank a Robben Island e ne hanno tratto un grande incoraggiamento."
Nelson Mandela
(Tratto dall'inaugurazione della mostra internazionale "Il mondo di Anna Frank" a Johannesburg del 15/08/1994)
ALLEGATO n. 2
La foto è tratta da "IL DIARIO DI ANNA FRANK: UNA FRODE" di Ditlieb Felderer, edizioni "La Sfinge", pagina 172
ALLEGATO n. 3
Vista frontale dell'edificio dal lato del canale.
Foto tratta dall'edizione Einaudi del 1954 del Diario di Anna Frank
ALLEGATO n. 4
Veduta del canale di Prinsengracht con la Westertoren su cui dava il retro del rifugio dei Frank.
Foto tratta dall'edizione Einaudi del 1954 del Diario di Anna Frank.
ALLEGATO n. 5
Piantina dell'edificio, tratta dall'edizione Einaudi del 1986 del Diario di Anna Frank (pag. 33)
ALLEGATO n. 6
La foto è tratta dall'edizione Einaudi del 1954 del Diario di Anna Frank. Essa raffigura lo scaffale posto davanti all'entrata dell'alloggio segreto.
ALLEGATO n. 7
Foto dell'ingresso dell'alloggio segreto in cui si notano lo scaffale, la porta nascondiglio, e la "scaletta ripida" a cui accenna Anna nella lettera del 9/7/42.
Foto tratta dall'edizione Einaudi del 1954 del Diario di Anna Frank
ALLEGATO N° 8
Foto (tratta dal Dizionario Kindler della Letteratura (Kindlers Literatur Lexikon), Kindler Verlag, Zürich, 1965, Vol. (Band) 1; riproduzione intera) tratta da "Il Diario di Anna Frank: una Frode di Ditlieb Felderer, ed. La Sfinge, pag. 132.
Questa foto mostra la prima pagina del Diario di A.F., in quanto è datata "Domenica 14 giugno 1942". Due sono le cose fondamentali che si rilevano dall'osservazione di tale foto: in primo luogo, riprendendo quanto Felderer scrive nel suo libro: tale estratto "è presumibilmente la riproduzione intera della prima pagina del Diario. In confronto all'edizione Cardinal, contiene poco meno dei primi due paragrafi di tutto quanto viene scritto in data 14 Giugno '42. Da ciò deriva necessariamente il fatto che un <<piccolo diario>> non poteva corrispondere a un testo stampato di 237 pagine." (293 per l'edizione Einaudi). In secondo luogo, osservando questa pagina attentamente si notano alcune correzione apportate da una mano differente da quella che scrive. E' quindi chiaro che il testo abbia subito delle correzioni, e quindi non è concepibile che si continui a ritenerlo un testo originale.
ALLEGATO N° 9
Saggi della calligrafia di Anna Frank.Foto tratta da "Il Diario di Anna Frank: una Frode" di Ditlieb Felderer, ed. La Sfinge, pag. 121.
Osservando i due estratti si nota una grande differenza di calligrafia, differenza che è evidente anche nei confronti degli altri campioni di scrittura mostrati in precedenza. Tutto questo conferma ancora una volta la tesi che il diario non sia stato scritto da una sola persona, ma che sia molto più probabilmente l'unione di più testi, alcuni certamente non scritti da una ragazzina.
ALLEGATO N° 10
Saggi della calligrafia di Anna Frank riportati da varie edizioni del diario.
Si nota che il terzo saggio (rappresentante un passaggio della commedia di Oscar Wilde "An Ideal Husband") non appare nell'edizione Cardinal del 1963 e nemmeno nell'Einaudi del 1967; inserito probabilmente per provare che Anna copiava testi di autori famosi. E' possibile dunque che del materiale esterno sia stato preso a prestito e inframmezzato alle annotazioni del Diario." (D.Felderer - Il Diario di Anna Frank: una frode)
Foto tratta da "IL DIARIO DI ANNA FRANK: UNA FRODE" di Ditlieb Felderer, ed. La Sfinge, pag. 134.
ALLEGATO n. 11
La porzione di testo è stata tratta dalle annotazioni di Sabato 15 Luglio 1944, ed è un classico esempio di come un documento presumibilmente autentico può venir falsificato, rendendo le copie fotostatiche del tutto inutili al ricercatore.
La versione stampata non termina mai con <<Anna M. Frank>>, ma sempre con il confidenziale <<Tua Anna >>. Mentre nella figura precedente la data è posposta alla firma, qui non troviamo nulla del genere.
Degni di nota, infine, i numerosi segni d'interpunzione e il fatto che la firma <<Tua Anna M. frank>> sia stata inserita PRIMA del termine dell'intero passaggio nella versione stampata (cfr. ed. Einaudi, pag. 268).
Foto tratta da "IL DIARIO DI ANNA FRANK: UNA FRODE" di Ditlieb Felderer, ed. La Sfinge, pag. 171
ALLEGATO N° 12
LEGENDA:
0 = Campi di concentramento
X = Campi di concentramento nei quali furono portati gli otto ebrei
L'analisi di questa cartina rivela quanto assurda sia la storia delle deportazioni ebraiche nei campi di concentramento nazisti; in quanto è impensabile che un Paese in guerra contro il resto del mondo possa portare a spasso per l'Europa milioni di persone, tenuto presente anche delle condizioni disastrose in cui si trovavano i trasporti su rotaia a causa dei bombardamenti. Uomini e mezzi di trasporto servivano per trasportare armi, viveri e tutto ciò che era necessario per la guerra, non certo prigionieri destinati alla morte. Sarebbe stato più logico ucciderli sul posto e seppelliti in fosse comuni, e non certo trasporli qua e la.
La stessa Anna infatti sarebbe stata condotta prima a Westerbork, poi ad Auschwitz-Birkenau ed in fine a Bergen Belsen.
Molto interessante è la sorte toccata al signor Otto Frank, il quale riuscì a salvarsi dalla grassazione essendo stato ospedalizzato ad Auschwitz.
Non si riesce a dare un motivo a questa ospedalizzazione se non quello che i perfidi tedeschi volessero giustiziare solamente prigionieri in perfetta salute.